SE LA DIETA AIUTA I NOSTRI AMICI PIÙ ANZIANI

Consigliato da Gianluca Gemo

Siamo propensi a credere che il nostro cane o il nostro gatto siano immortali. Non ci sfiora l’idea che il nostro compagno di una vita possa invecchiare e, come gli uomini, soffrire dei disturbi causati dal fisiologico deperimento dell’organismo innescato dallo trascorrere del tempo. 

E così, come capita agli esseri umani, la dieta durante la terza età gioca un ruolo fondamentale nel contrastare lo stress ossidativo.
Come possiamo dunque aiutarli a trascorrere una vecchiaia in buona salute e felice?
Lo chiediamo al nostro nutrizionista, il dottor Gianluca Gemo.
 
Gli effetti dei radicali liberi possono contribuire alle patologie degenerative, come ad esempio le disfunzioni cognitive – spiega il dottor Gemo -.
Sicuramente l’invecchiamento è un processo multifattoriale, ma certo i radicali liberi sono responsabili dei danni cellulari, che sono età dipendenti. L’organismo cerca di reagire a questi danni attraverso gli antiossidanti di cui dispone. Queste molecole lavorano in sinergia e sono ad esempio la vitamina E, la vitamina C, il Selenio, il Glutatione perossidasi, sostanze che vanno incluse nella dieta. Stesso discorso vale anche per l’aggiunta di antiossidanti naturali ricchi in Polifenoli che possono contribuire a ridurre lo stress ossidativo e che abitualmente si associano a Omega 3, L-carnitina, vitamine del gruppo B per i soggetti senior.
 
Nei soggetti anziani oltre che la qualità di una corretta nutrizione – continua il dottor Gemo – è importante anche stare attenti alla gestione della dieta stessa: il quanto, il come e il dove sono fondamentali. Ad esempio, l’uso di alimento umido nel cane e nel gatto anziani potrebbe essere utili per contrastare la riduzione del senso della sete, frequente in molti animali. In questi soggetti è inoltre importante effettuare cambi di alimentazione e di routine molto lentamente perché anche questo è fonte di stress“.

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