FONTI DI AMIDO... SI O NO?

Consigliato da Gianluca Gemo

Le fonti di amido nella dieta del cane spesso risultano essere spunto di controversie. Si sente chiedere, infatti, se esse siano veramente fondamentali per l’alimentazione canina.

La risposta è affermativa: i carboidrati sono necessari per i nostri amici a quattro zampe, soprattutto in particolari condizioni specifiche, come per le cagne in allattamento, anche se ancor più fondamentali per l’alimentazione canina sono proteine e grassi. Basti pensare che il latte canino contiene solo il 3% di lattosio (che è un carboidrato), un numero molto basso rispetto a quello umano, che invece ne contiene fino al 10%. Il fabbisogno di carboidrati per i cani è quindi minore se paragonato a quello dell’uomo, anche se ovviamente ciò cambia a seconda della situazione: ad esempio, un cane sportivo necessita di un maggior numero di snack ricchi di carboidrati, per ripristinare le riserve di glicogeno, oltre che dei grassi assunti nella dieta per sostenere lo sforzo.

I carboidrati, ad esempio i cereali, si trovano spesso nei cibi commerciali per i nostri amici pet: una volta trasformati in croccantini, queste sostanze risultano molto più digeribili. È bene però fare attenzione a non eccedere con la quantità di carboidrati: è possibile infatti che si possa evidenziare nel cane sensibilità ad alimenti come mais, frumento o riso, con reazioni gastrointestinali e/o dermatologiche. L’eccesso di carboidrati complessi come questi in una dieta — quelli semplici, sono invece presenti in frutta e verdura, normalmente più digeribili — potrebbe causare difficoltà di digestione e un non ottimale assorbimento di nutrienti.

La capacità di un cane a digerire carboidrati complessi dipende dalla quantità di amilasi pancreatica che il suo corpo è in grado di produrre, un fattore che varia dalla razza e dal soggetto in questione. Va tenuto poi conto del fatto che i cereali, principale fonte di carboidrati, contengono però anche fibre, quindi è bene fare attenzione ad abbinamenti con le verdure per evitare infiammazioni intestinali nel cane. Bisogna considerare che, oltre al più diffuso frumento, sono disponibili altri cereali e alimenti più digeribili per i nostri amici pet, in grado comunque di fornire loro un buon apporto di carboidrati.

Tra questi possiamo citare l’avena, ad esempio, ma anche le patate di cui tanto si dibatte: molte persone si chiedono se la patata sia tossica per il cane. Lo è se cruda, come lo è per noi. Una volta cucinata, la patata è un ottimo alimento anche per il proprio amico a quattro zampe. Anzi, risulta molto digeribile, tanto che dal punto di vista nutrizionale, contiene anche meno amido rispetto a un cereale già di per sé più digeribile del frumento come il riso.

Si può anche sperimentare con altre varietà di patata, come quella dolce, che oltre ad avere un’azione regolatrice sull’intestino, è anche ricca di fibre e contiene 24 g di carboidrati ogni 100 g di prodotto. Insieme alla manioca, altro tubero utilizzato per il suo alto contenuto di amido, la patata dolce è spesso utilizzata nelle diete privative per i cani.

È bene citare anche la Quinoa, un seme di una pianta ricca di acidi grassi e proteine, che contiene molto amido ed è inoltre priva di glutine: attenzione, però, perché spesso non risulta così digeribile per i cani così come il grano saraceno, ulteriore alternativa al frumento, seme di una pianta erbacea che oltre ad essere fonte di amido, contiene anche proteine e amminoacidi. In particolare, il grano saraceno va evitato durante gravidanza e allattamento del cane o se si usano anticoagulanti per il cane, per via delle sue proprietà antiemorragiche. L’amaranto, invece, è utilizzato spesso per il contenuto di fibre, proteine, ferro e amido, anche se bisogna fare attenzione al suo alto apporto di acido ossalico se il cane ha problemi di calcoli. Infine, possiamo citare il kamut, un tipo di frumento con poco glutine che, sebbene sia più digeribile per il cane, non può essere proposto a cani con intolleranza al glutine.

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